Il desiderio di felicità

Intervista ad un ospite del nostro C.A.S.

Cosa significa per te accoglienza?

Per me il concetto di accoglienza mi riporta in Senegal, quando trovavo persone più povere e in difficoltà di me le accoglievo a casa e condividevamo quello che avevo, per me questo significa accoglienza, se lui vuole vivere con te è ospite se non vuole ovviamente no, il protagonista dell’accoglienza è colui che viene accolto. 

Qual è per te il valore di un documento di identità?

In questo servizio di accoglienza mi trovo bene ma sono stanco di vivere senza documenti, dal 2017 ho avuto solo sei mesi di permesso provvisorio, ma non si può vivere senza carta d’identità. È difficile, anche solo andare all’ospedale o dal medico per farsi curare, perché senza documenti non si può fare niente. Sto studiando, ho preso il diploma di licenza media ma non lo posso ritirare, sto conseguendo il diploma in una scuola professionale di cucina ma non so se potrò avere fisicamente il mio diploma sempre a causa dei documenti. Anche nella ricerca di un lavoro non posso avere un contratto regolare sempre perché sono in attesa di una carta di identità, ho bisogno di cercare lavoro per vivere. 

I miei familiari a casa hanno seri problemi di salute, è frustrante sapere che sei lontano e non puoi aiutar loro in nessun modo. Non puoi andare a trovarli, e non puoi mandare i soldi perché non puoi avere un lavoro. E’ come vivere in un limbo, è tutto estremamente difficile. 

Per il mio futuro sogno un documento valido e un lavoro regolare, è tutto ciò che desidero per essere felice. È un anno e mezzo che attendo anche solo qualche notizia per migliorare la mia situazione, quanto ancora devo aspettare?

Una persona non può vivere senza documenti e io ne sono la prova concreta, voglio smettere di essere un fantasma e essere legittimato a riappropriami della mia vita e dei miei diritti.